La mia cara amica di Torino mi ha mandato una cosa bellissima. Un link che ti permetteva di vedere “Il caffe di notte” di Vincent van Gogh, ma non piatto: muovendo il telefono, o spostando solo l’immagine col dito, ti ritrovavi ‘circondato’ da quel quadro. Quel paesaggio era intorno a te, bastava solo spostarsi. A me poi che piace un sacco, è apparsa davvero una cosa meravigliosa, che mi ha strappato il sorriso in una giornata tutt’altro che serena.
Mi ha fatto tornare alla mente lo splendido film ‘Loving, Vincent’, realizzato con la tecnica che lui usava nei suoi quadri. Ed anche il libro con le lettere che scriveva all’adorato fratello Theo, l’unica persona al mondo che sia mai riuscito a comprenderlo. Mi ha sempre colpito in maniera pazzesca questo rapporto tra i due. Non mancavano certo le liti, i forti dissidi, ma si capivano: questo è l’aspetto fondamentale di ciò che l’uno significava per l’altro.
Sarà che io e mia sorella non ci siamo mai comprese, come se vivessimo costantemente su due mondi diversi e non destinati ad incontrarsi mai. Invece Vincent ha sempre trovato in Theo il suo appoggio, il suo rifugio sicuro, così come Theo adorava il fratello maggiore, tanto da non sopravvivergli a lungo. Grazie a questo rapporto abbiamo l’artista che tutti conosciamo e ammiriamo. Vincent&Theo, un legame forte ed incondizionato. Ad essere sincera li invidio non poco.