Concorso delle Frittelle e Incendio del Castello: che magia il Carnevale!

Apertura con i carri allegorici, chiusura altrettanto spettacolare per i quattro giorni del Carnevale 2023. Nel pomeriggio del 21 febbraio il Concorso della Frittella, con poco meno di 30 assaggi per i giurati che hanno infine proclamato vincitrice la pasticceria Bedin di Castelfranco sia per il premio Frittella Castellana che per Frittella Ripiena, mentre lo stand Candylandia ha conquistato l’ultimo premio in palio quest’anno, Frittella LunaPark. Un concorso storico e ritornato in calendario per questa edizione, allo ma anche “Una sfida impegnativa”, come l’ha definita scherzando il sindaco Stefano Marcon. Ultimo giorno di festa e, come da tradizione, alla sera non è mancata la magia dello spettacolo pirotecnico musicale dell’incendio del Castello, che ha tenuto tutti i presenti col naso all’insù, ma che ha anche segnato la fine della festa in maschera.

IL CONCORSO DELLE FRITTELLE

È tornata quest’anno la sfida golosa, sottoposta al giudizio dei 12 componenti della Giuria, tra i quali anche il sindaco Stefano Marcon ed il vicesindaco Marica Galante, che hanno dovuto compiere 27 assaggi in totale, 11 a testa per le prime due categorie e gli ultimi cinque per assegnare l’ultimo premio. Le valutazioni dei giurati si sono basate su profumo, giusto, fragranza, consistenza, cottura ed aspetto di ogni frittella in concorso (al momento dell’assaggio nessuno dei giurati ne conosceva la provenienza, per garantire così la totale imparzialità): questi dati ricevevano un voto, a cui seguiva poi una somma che andava a comporre così il punteggio e quindi la valutazione finale. L’evento, seguito da una folla di curiosi fermatisi davanti al palco in Piazza Giorgione, è stato presentato da Michele Cupito, con la partecipazione di Beatrice Bressan, Miss Cinema Veneto 2022 e prefinalista nazionale di Miss Italia 2022, e di Anna Tosoni, Miss Veneto e Miss Sorriso 2022, ma anche finalista di Miss Italia 2022: anche loro hanno partecipato agli assaggi, ma non da giurate e quindi senza esprimere giudizi. Nelle categorie Frittella Castellana e Frittella Ripiena si sono sfidate 11 delle migliori pasticcerie del territorio: Bedin, Boccanegra, Fraccaro, Oh La La!, Opera, Quagiotto, Zorzi di Castelfranco Veneto; Al Pozzetto di Cittadella; Pan&Dolci di Tombolo; Dolce Zoe di Resana; Zucchero S’velato di Castello di Godego. Il podio per il primo premio ha visto Bedin di Castelfranco vincente, a seguire Al Pozzetto di Cittadella e Dolce Zoe di Resana. Successo bissato da Bedin, pasticceria che si è assicurata la vittoria anche nella seconda categoria davanti a Quagiotto di Castelfranco e Dolce Zoe, di nuovo sul terzo gradino del podio. I giurati hanno poi valutato allo stesso modo le cinque frittelle in concorso per il premio Frittella LunaPark: il trionfo di categoria andato a Roberto di Candylandia.

L’INCENDIO DEL CASTELLO

Dopo il concorso, sempre nel pomeriggio non è mancata l’esibizione di The Black Stones, band tributo dei più grandi successi italiani e internazionali sia del passato che del presente: una formazione di 10 musicisti che, assieme alle animazioni di ballo, hanno allietato Piazza Giorgione. Il momento conclusivo del Carnevale ha poi preso il via attorno alle ore 21: lo spettacolo dei fuochi d’artificio, ben accompagnato dalla musica a tema, ha illuminato il Castello e gli occhi di tutti i presenti in centro. Un’ultima magia per concludere quattro giorni di festa: dopo il triennio segnato dalla pandemia, il Carnevale a Castelfranco Veneto è tornato a pieno regime.

Giorgione Pallavolo di qualità FIPAV argento “Complimenti a tutti”

Articoli mai pubblicati, capitolo ennesimo. Un riconoscimento ricevuto dalla società Giorgione Pallavolo.

La Giorgione Pallavolo riceve il marchio di qualità FIPAV argento per il lavoro nel settore giovanile per il biennio 2023-2024. La squadra di Castelfranco Veneto viene così premiata dalla Federazione Italiana Pallavolo in base agli standard rilevati nell’analisi nazionale sulle società che si impegnano nella crescita delle nuove leve, analisi svolte con cadenza biennale. Nientemeno che una conferma della qualità dell’impegno ma anche un passo avanti, o meglio si tratta di un ritorno all’argento per la squadra castellana. La Giorgione Pallavolo era infatti salita di status per la prima volta nel biennio 2016-2017, ma va ricordato che si fregia di questo riconoscimento FIPAV da oltre un decennio. Più spesso al livello standard, quindi di bronzo, mentre ora per la seconda volta si torna al marchio di qualità argento.

FIPAV argento 2023-2024

“Ho fatto i complimenti a tutto il nostro gruppo di allenatori, sono loro che stanno lavorando bene – ha sottolineato il presidente Angelo De MarchiÈ un certificato di garanzia che abbiamo da anni, ma che è migliorato ulteriormente.” Il presidente della Giorgione Pallavolo rimarca anche la situazione attuale: “Quest’anno in particolare stiamo disputando semifinali e finali con tutto il nostro settore giovanile, dall’Under 12 all’Under 18.” “Abbiamo un giovanile numeroso ed interessante, che abbiamo sempre seguito sia in forma agonistica che amatoriale – ha poi aggiunto il direttore sportivo Anna Dalla Toffola ToniatoÈ un riconoscimento molto gradito, una ricompensa per tutto il lavoro che facciamo da sempre: la nostra Serie C, quando ce l’avevamo, arrivava da questo settore.” Ma si guarda più in alto. “Davanti a noi c’è solo l’oro, che hanno poche società in Italia – ha ammesso De Marchi – Ma ci possiamo anche arrivare, perché no? Per raggiungerlo però ci servirebbe disputare qualche finale nazionale”. Come si dice però, mai dire mai.

Carnevale 2023, il doppio spettacolo dei carri a Castelfranco Veneto

Un bagno di folla a Castelfranco Veneto per le sfilate dei carri allegorici con i loro figuranti, momento che ha aperto ufficialmente il Carnevale 2023. Parliamo di 7-8000 persone nel pomeriggio e circa la metà alla sera, schierate lungo il percorso ed in Piazza Giorgione per salutare così questo avvio di quattro giorni di festa. Ben due sfilate per i carri allegorici, una alle 15:00 e la seconda alle 20:30, regalando un doppio appuntamento davvero ben accolto da famiglie e gruppi di ogni età, tantissimi dei quali vestiti in maschera, in una città che ritrova il suo Carnevale dopo anni complessi. Nei prossimi giorni non mancheranno momenti di animazione per i più piccoli, musica, show di ballo, esibizioni, mentre domenica tornerà il Concorso della Frittella, una sfida tra 11 delle migliori pasticcerie del territorio. Il gran finale sarà alle 21 con il rinomato spettacolo pirotecnico musicale e l’immancabile incendio del Castello.

I carri

La piazza era già in festa con l’apertura del Luna Park, ma il via ufficiale è arrivato con le sfilate. Apripista Venezia da Amare (Comitato Centoni – Camposampiero), preceduto dai suoi figuranti in maschera, seguito poi da tutti gli altri carri. Nell’ordine Non è Amore (I Tosi dee Casere – Camposampiero), I Venesiani in Gondoea (Gruppo Pochi ma Boni – ProLoco Trevignano), Nel Paese dei Balocchi (Gruppo Tira Para Urta e Ridi – S. Anna di Rosà), Il Re di Dragolandia (Giovani Pro Loco Riese Pio X), Nel Blu dipinto di Blu (Noi Di Sala – Sala di Istrana), Uno Spettacolo… di Carnevale (Carnevale che Passione Rossano Veneto), Una Tribù che Balla (Ass. Regaliamo un Sorriso – S. Pietro in Gu), tutti preceduti dalle danze dei rispettivi figuranti.

Il carro Incanto (Ass. Pro Giovani Carmignano) si è unito alla sfilata solamente alla sera, apripista quindi dell’eccezionale appuntamento serale davanti a Il Re di Dragolandia, Nel Blu dipinto di Blu, Uno Spettacolo… di Carnevale e Una Tribù che Balla. Forzatamente assente per problemi tecnici invece il carro Risveglio del Faraone (Comitato Selva – Selva del Montello). Presentazione e animazione sono curate da Monica Morgan di Radio Bellla&Monella, che nel corso della giornata ha chiamato sul palco i figuranti, presentandoli così al pubblico. Nel pomeriggio la storica scuola di ballo FullTime ha allietato Piazza Giorgione con uno show di danza dai ritmi caraibici e sud-americani.

Il commento

“Siamo ripartiti alla grande per dare risalto alla città dopo uno stop forzato – ha sottolineato con entusiasmo il vicesindaco Marica Galante – Saranno quattro giorni di grande divertimento, partendo dai più piccoli ed arrivando ai più grandi grazie ad una varietà di spettacoli che va a toccare un po’ tutte le età. Tantissimi gruppi ma anche molti cittadini castellani hanno chiesto di partecipare vestiti in maschera: lo dimostra il fatto che abbiamo circa 700 figuranti. Oltre alla novità della doppia sfilata dei carri, sono molto contenta anche per il ripristino del concorso delle pasticcerie e ringrazio per la tanta disponibilità, una grande collaborazione per questi quattro giorni di festa.”

Castelfranco in Rosa, format vincente nel segno della prevenzione

Dopo il successo dell’edizione inaugurale di Castelfranco in Rosa, arriva la conferma ufficiale della sua replica in questo 2023. L’annuncio era già stato dato l’anno scorso dall’organizzatrice, la presidente della Pro Loco castellana Barbara Grassi, ma ora ci sono anche le date certe. La seconda edizione di un appuntamento nel segno dell’attività motoria, della socializzazione e soprattutto della prevenzione avrà luogo nei giorni 27 e 28 maggio. Importante il rinnovo della collaborazione con WelfareCare: la sua Clinica Mobile sarà presente in Piazza Giorgione per offrire mammografie ed ecografie gratuite a tutte le donne che lo richiedessero, di età compresa tra i 35 ed i 49 anni. Come nel 2022, anche quest’anno parte del ricavato della manifestazione servirà a finanziare il progetto per la prevenzione e lotta contro il tumore al seno dell’Associazione Prevenzione è Vita.

L’obiettivo è nientemeno che ripetere e perché no, migliorare i numeri già registrati nel 2022. Lo scorso 19 giugno infatti sono state ben 900 le persone che hanno accolto con entusiasmo questo appuntamento, partecipando in particolare alla manifestazione podistica domenicale nonostante le temperature eccezionalmente cocenti del periodo. “Abbiamo scelto di replicare questo format vincente, promuovendo uno stile di vita sano all’insegna del movimento e la prevenzione del tumore al seno” hanno dichiarato gli organizzatori. Detto, fatto: a maggio ecco la seconda edizione di Castelfranco in Rosa. Le prenotazioni per le visite gratuite apriranno ufficialmente sul sito welfarecare.com in prossimità dell’evento, mentre domenica 28 maggio scatterà l’onda rosa lungo due itinerari nel territorio castellano. Non mancheranno le novità che, come le date delle prevendite, verranno svelate più avanti.

“L’anno scorso la Castelfranco in Rosa, inserita nella Festa dello Sport promossa dal Comune, ha riscosso un grosso successo – ha sottolineato Franco Pivotti, Assessore allo Sport e Sociale – È una manifestazione molto importante per la salute delle donne: promuove l’attività motoria, la socializzazione, oltre alla prevenzione. Da parte del Comune c’è la massima collaborazione e il totale supporto per quest’iniziativa.” Il plauso per la replica dell’iniziativa arriva anche da Massimo Bello, Ceo di WelfareCare Società Benefit: “L’anno scorso i cento posti a disposizione per le mammografie ed ecografie sono andati esauriti in breve tempo dall’apertura delle prenotazioni. Siamo felici di aver rinnovato questa collaborazione, offrendo ad altre donne un’occasione di prevenzione concreta.”

Foto: Castelfranco in Rosa

Castelfranco diventa un set per “Ti presento papà”

Castelfranco Veneto nuovamente protagonista come set di un film. Questa volta si tratta di un cortometraggio intitolato “Ti presento papà”, di cui sono da poco terminate le riprese. La città del Giorgione ne è stata la suggestiva cornice, sia lungo le strade del comune, illuminate per le feste natalizie, che all’interno del suggestivo Teatro Accademico.

“Ti presento papà” è un cortometraggio ambientato nel periodo natalizio: i protagonisti sono Roberto, l’amata figlia Francesca ed Arturo, il fidanzato di lei. I due uomini si sono appena conosciuti al ristorante, ma il genitore ha deciso subito che Arturo non è l’uomo giusto per la figlia. Riuscirà Roberto nel suo scopo, ovvero far saltare la coppia prima che Francesca li raggiunga a cena? Una commedia dolce-amara e politicamente s-corretta che affronta un tema sempre delicato come quello della disabilità, in un periodo dell’anno come quello natalizio in cui tutti dovrebbero essere più buoni. Il film, interpretato da Mirko Frezza (“Rocco Schiavone”), Ludovico Fremont (“I Cesaroni”, “Il Più Grande Sogno”), è prodotto dalla Zoom Production in collaborazione con il patrocinio Comune di Castelfranco Veneto e di Film Commission Treviso.

castelfranco veneto

“Ancora una volta la nostra città si presta ad essere set cinematografico, aprendo le porte a piccole e grandi produzioni – è il commento entusiasta di Gianfranco Giovine, Assessore al Turismo della città del Giorgione – Una vetrina importante che permette di accrescere l’immagine di Castelfranco Veneto e delle sue bellezze oltre i confini territoriali.”

Un momento che segue di pochi mesi le riprese per il film sulla figura di Tina Anselmi, partigiana ma soprattutto prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana. Castelfranco Veneto, sua città natale, è quindi diventata set cinematografico per alcuni giorni, dal 30 agosto al 3 settembre scorsi. Ma citiamo anche “Itinerari Turistici”, programma di Antenna 3 che ha visto la città protagonista nella puntata trasmessa a metà dicembre 2022.

Sofia, 19 anni, professione meccanica: “È la mia vita”

Premessa: questo è un articolo che ho scritto per un giornale locale, ma che sono riusciti a rovinarmi. Nome sbagliato della ragazza nel titolo, un’aggiunta arbitraria del responsabile che mi è valsa una valanga di insulti, altre modifiche… Insomma, il primo racconto e la prima delusione dell’anno. Ripubblico qui integralmente il pezzo originario perché è una bella storia: una passione di una ragazza delle mie parti trasformata in un lavoro.

La passione di una vita trasformata in un lavoro. Sofia Zanon, 19 anni, è cresciuta con i motori, visto che li osserva da vicino da quando era bambina: oltre al fatto che il padre fosse carrozziere, da quando frequentava la quinta elementare ha iniziato ad aiutarlo. Insieme al genitore ha quindi cominciato a sistemare qualche moto per i familiari, in primis il fratello ed il cugino, ma il suo impegno risale anche a prima di allora: se c’era qualche piccolo lavoretto non si tirava certo indietro. In questo modo Sofia e la sua passione per i motori sono cresciute di pari passo: ha scelto poi il Centro di Formazione Professionale Fonte ed ora lavora come meccanica nell’officina OESSE CAR a Castelfranco Veneto. Con grande sollievo del titolare Stefano Simeoni, che da tempo cercava senza successo un collaboratore valido, per poi puntare su questa giovanissima donna, appena all’inizio di una carriera che è determinata a continuare per molto tempo.

“Ho iniziato a lavorare con il mio papà sui motori, lui era carrozziere – ha raccontato Sofia – Abbiamo cominciato a mettere a posto delle moto per mio fratello, mio cugino… Ero in quinta elementare quando ho sistemato la prima moto, ma anche prima se c’erano piccoli lavori da fare davo già una mano.” Una passione quindi nata quand’era bambina e cresciuta assieme a lei: la scelta della scuola superiore è un’ovvia conseguenza. “A scuola, quando mi hanno fatto montare il primo motore, mi sono letteralmente innamorata! – ha ricordato con entusiasmo – Ho deciso quindi sia di continuare con gli studi che di intraprendere questa carriera.”

L’occasione arriva dall’officina di Stefano Simeoni. “All’inizio cercava una persona per mettere a posto, pulire le macchine, cose del genere – ha spiegato Sofia – Era sempre sui motori, qualcosa quindi che a me piace, e ho deciso di accettare il lavoro. Piano piano, quando avevamo tempo, mi insegnava anche a fare i tagliandi, a montare le ruote… Fino a quando non ho cominciato a specializzarmi.” Così Zanon, nonostante la giovane età, sta tracciando tenacemente la sua strada per diventare una sempre più esperta meccanica. Il fatto poi che sia una ragazza non è mai stato un problema per i clienti dell’officina, tutt’altro. “C’è sempre qualcuno che magari all’inizio ti guarda strano – ha ammesso Sofia – Ma ci sono poi altri clienti che invece guardano il capo e dicono ‘Voglio lei’.”

Una frase particolare che le è rimasta in mente? “Una signora anziana mi si è avvicinata e mi ha detto ‘Ma con tutti i lavori che c’erano, ti sei scelta proprio questo che è faticoso?’ Bella domanda!” Sofia Zanon non nasconde la fatica di questo lavoro, ma non per questo la sua passione per i motori è diminuita. “Ci sono periodi in cui passa un po’ la voglia perché magari sei stanco, ma dentro di te la passione aumenta, anche se non sembra” ha infatti sottolineato. Come vede il suo futuro? Sofia Zanon non ha dubbi. “Penso di continuare per molti anni – è infatti la sua risposta, pur con un appunto – Quando verranno le macchine elettriche, ed a me non è che piace molto metterci le mani, potrei pensare non solo ad aggiustarle, ma anche a venderle. Ma comunque sarò sempre nello stesso settore.”

“Glorie che brillano più che mai”: Castelfranco Veneto omaggia i suoi eroi sportivi

Non vecchie glorie, ma glorie del passato che brillano ancora più che mai. Con queste parole di Maria Teresa Sordi si è aperta ufficialmente la serata dedicata ai campioni di Castelfranco Veneto che si sono distinti in differenti discipline sportive. Alessandro Ballan, Matteo Tosatto, Aldo Beraldo, Massimo Borghetto, Luciano Pellizzari, Anna Cocco, Elena Zago, Francesco Guidolin, Alberto Pisani, Gigi Pirollo, Giampaolo Garbuio e Sonia Crosetta si sono alternati sul palco del Teatro Accademico, ricevendo la rispettiva targa celebrativa e raccontando alcuni momenti vissuti nel corso della loro carriera di successo. Presente come ospite d’onore anche Moreno Argentin, campionissimo del ciclismo e “papà” della Adriatica Ionica Race, alla sua 4^ edizione. Assenti Matteo Barbesin (kickboxing) e Orlando Bonaldo (canoa) per impegni pregressi, stesso discorso per Luigino Freschi (salto in alto) sostituito dal figlio Niccolò. Nel corso delle giornate dedicate alla Festa dello Sport non poteva mancare un omaggio a questi grandi sportivi castellani.

Campioni di ciclismo

“Ciò che avete fatto rimane nella memoria delle future generazioni. I risultati raggiunti non arrivano senza sacrifici, questi sono gli esempi positivi ed i modelli che servono ai ragazzi d’oggi” ha sottolineato il sindaco Stefano Marcon in apertura. Spazio poi ai protagonisti, iniziando dall’ex ciclista Alessandro Ballan, vincitore del Giro delle Fiandre l’8 aprile 2007 (giornata raccontata da Marco Balestracci, il ‘cantastorie’ sportivo) e campione del mondo in linea individuale nel 2008. Il legame profondo con la sua città non s’è mai interrotto. “Ho avuto la possibilità di andare all’estero, ma non ho mai voluto: mi è sempre piaciuta Castelfranco e mi piace ancora adesso, oltre al fatto che mi ha dato tantissimo.” Matteo Tosatto attualmente è direttore sportivo della squadra inglese Ineos, forte della sua esperienza da campione delle due ruote: da sottolineare 34 partecipazioni ai grandi giri, col record di 28 di questi completati (tra Giro d’Italia, Tour de France, Vuelta de España). Due ruoli con una caratteristica in comune: “L’adrenalina che ti mantiene giovane magari non fisicamente, ma mentalmente sì.” Balzo indietro nel tempo con Aldo Beraldo, professionista dal 1962 al 1969. “Il ciclismo attuale è anni luce avanti a quello di allora, ma meglio così!” ha sottolineato.

Campioni di basket, pattinaggio, rally

Si passa poi al basket: Luciano Pellizzari è stato a lungo il capitano della AP Castelfranco, iniziando da 18enne in un momento non semplice. La squadra era appena retrocessa in serie D nonostante le premesse favorevoli. Sono scappati tutti e mi sono ritrovato io per una missione impossibile con ragazzi di 17-18 anni.” Dopo 20 partite perse ed il salvataggio in extremis, la risalita fino alla serie B, in cui sono rimasti per anni. Massimo Borghetto invece è nato sportivamente a Castelfranco, per poi realizzare gran parte della sua carriera a Mestre. E, nonostante i 66 anni, non ha ancora finito… “Di basket ora guardo solo le partite, mi sono dedicato al ciclismo: sono iscritto alla squadra dell’AVIS.” Tocca al pattinaggio con due campionesse: Anna Cocco ed Elena Zago, capaci di distinguersi a livello italiano, europeo e nel caso della prima anche mondiale, oltre ad essere insegnante ed allieva. “Elena è stata da subito una grande lavoratrice, oltre ad ascoltare sempre i consigli” ha sottolineato Cocco. La parola passa poi a Zago: “Anna è stata la mia fortuna, così come lo è stato anche la mia famiglia.” È il turno poi del campione di rally Gigi Pirollo: una lunghissima e vincente carriera da copilota non ancora conclusa, vissuta con lo spirito di sempre: “L’avversario dev’essere massacrato, non esiste arrivare 2°!”

Campioni di calcio, atletica, judo

Si passa al calcio, il primo della lista è Francesco Guidolin: ex calciatore, salito agli onori delle cronache soprattutto una volta diventato allenatore, capitolo di successo chiuso nel 2016. Con alcune confessioni: “Sono stato a Udine per 5 anni, se avessimo dovuto cambiare città saremmo andati lì. Ma casa è sempre Castelfranco.” Non solo: “All’estero si vive meglio dal punto di vista sportivo, non c’è la pressione che c’è in Italia.” Alberto Pisani è stato un personaggio importante del Giorgione Calcio, prima da atleta e poi come allenatore, passando poi a tante altre squadre. “Non ero un bravo giocatore” ha confessato. “Sapevo quali erano i miei limiti, ma forse li ho capiti un po’ tardi, anche se mi sono ritagliato alcune belle soddisfazioni.” Protagonista l’atletica leggera con l’ex velocista Giampaolo Garbuio, sempre attivissimo in ambito sportivo. “Organizzatore e sempre appassionato di sport”, come si è definito. La lista si chiude con Sonia Crosetta, campionessa di judo ed ora insegnante tecnico, affiancata sul palco dal suo maestro Renzo Ondei. Un cambio di ruolo per “Trasmettere ai giovani un po’ di tutto ciò che mi è stato insegnato”, come ha sottolineato Crosetta.

Dal ciclismo alla politica, la sfida di Matteo Busato: “Occasione da cogliere al volo”

Continua la carrellata degli ‘articoli mai pubblicati’. Una breve chiacchierata con un giovane ex ciclista, ora impegnato in politica, con un occhio di riguardo per lo sport.

Dal ciclismo ad alti livelli all’impegno politico per il comune di Resana. Matteo Busato ha corso come professionista per cinque anni fino al 2020. Osservando il suo curriculum, d’obbligo citare il secondo posto al Giro d’Italia nell’edizione 2015, ma anche il secondo posto al Memorial Marco Pantani nel 2016. Da due anni ha lasciato la bicicletta (ma solo a livello agonistico), ora l’atleta originario di Castelfranco Veneto si lancia con grande entusiasmo in questa nuova avventura. Il suo nome figura tra quelli dei dodici candidati consiglieri della lista civica “Impegno per Resana si muove”.

Quella di Stefano Bosa, sindaco uscente ma candidatosi nuovamente per le elezioni comunali del prossimo 12 giugno. Da parte di Busato non manca certo l’apprezzamento per il lavoro di Bosa, a cui segue la decisione di affiancarlo. Ma da ex sportivo ad alti livelli, chiaramente il suo maggiore interesse va verso quel settore. L’intenzione è soprattutto trovare un modo per calamitare l’attenzione sul mondo dello sport da parte dei giovanissimi, per Busato una necessità ancora maggiore dopo il periodo segnato dall’esplosione della pandemia da Covid-19. Lo sport è una palestra di vita ha sottolineato in merito.

Sport e giovani

“A me è sempre piaciuto far parte di Resana, nel senso di comunità, ma col mio lavoro non riuscivo ad essere molto presente” ha dichiarato Matteo Busato. Ecco quindi la scelta di accettare la proposta fattagli da Stefano Bosa, sindaco uscente e candidato alle prossime elezioni comunali. “Ci conosciamo bene e sa come lavoro io: mi ha offerto quest’occasione e l’ho colta al volo. Ho visto che in questi ultimi anni ha lavorato più che bene, quindi affiancarlo è un onore.” Obiettivi chiari per Busato: “Cercherò di portare delle idee nuove, soprattutto legate ai giovani.” In particolare riguardo lo sport, un argomento che per ovvie ragioni gli sta molto a cuore.

L’obiettivo è cercare di riavvicinare i ragazzi alle discipline sportive, soprattutto in questo periodo. “La comunità giovanile è stata un po’ messa da parte tra Covid ed altre problematiche che non hanno aiutato la convivialità. I ragazzi si sono un po’ impigriti, è ora di tirarli fuori dalle case.” Matteo Busato spiega poi la sua idea: “Per prima cosa bisogna andare nelle scuole, magari con qualche sportivo conosciuto. Servono poi eventi nelle piazze per avvicinare i giovani. Abbiamo dei palazzetti ben strutturati, dei campi sportivi fatti bene e nuovi, quindi bisogna approfittarne.” Con grandi ambizioni. “Chissà che non esca qualche campione. Un giovane in grado di far conoscere l’ambiente ed il territorio. Bisogna spingere per questo.”

Castelfranco Veneto rossonera per una sera

Un esperimento, un trafiletto per raccontare brevemente la mia città dopo lo scudetto del Milan. Un’invasione di rossoneri come non avevo mai visto. Un piccolo racconto meno giornalistico ma più personale, con foto che forse dicono più di tante parole.

Alle 18:00 di domenica 22 maggio 2022, dopo una giornata dedicata alle cinque gare del campionato JuniorGP, scatta la partita decisiva, determinante. Per la verità non l’ho guardata, anche per scaramanzia, preferendo concentrarmi su altro. Alla fine Sassuolo-Milan finisce, 0-3 con doppietta di Giroud e terzo gol di Kessié, tutti nel primo tempo, e poco importa ormai cos’ha fatto l’Inter. Fuori dalla finestra ecco che le ‘celebrazioni’ iniziando con qualche timido clacson, per poi placarsi e riprendere in seguito. Dopo cena, quand’è ancora chiaro, decido di dare un’occhiata.

casteo rossonera (1)

La mia solita passeggiata serale prende un’altra piega, voglio proprio vedere che combinano in Piazza Giorgione. Certo non credevo ci fossero così tanti rossoneri nella mia città… Ma forse dopo 11 anni senza risultati era anche comprensibile, non c’era molto da festeggiare. Non sono molto lontana dal centro, ma dopo pochi passi mi imbatto già nel carosello di macchine attorno al fossato del castello, con il clacson a palla e le bandierone al vento fuori dai finestrini. Oltre alle maglie del Milan comparse addosso a ragazzi, ragazze, uomini, donne e bambini, nessuna età esclusa. Dall’interno del castello poi compare una marea umana di rossoneri.

casteo rossonera (2)

Che bella Castelfranco Veneto, per la prima volta da tempo è ridiventata una città viva e colorata. Bandiere rossonere e italiane che si intrecciavano per le strade, un raduno spontaneo in centro, una festa che ha unito tutti ed alleggerito un po’ un clima decisamente appesantito dopo gli eventi degli ultimi anni. Canti, balli, sfottò, il centro affollato come non mai grazie alla grande folla di milanisti. Cambierà qualcosa nella vita di tutti i giorni? Decisamente no, ma per una sera vedere qualche sorriso in più è stato certo un segnale incoraggiante.

casteo rossonera (3)

“La ragazza delle arance”: la semplicità ed il ricordo

Il rammarico di un padre purtroppo gravemente malato che non può veder crescere il figlio, né quindi potrà mai arrivare a farci due chiacchiere da uomo a uomo. Decide quindi di pensare ad un metodo alternativo per parlargli nonostante tutto, per raggiungere la versione del figlio che non arriverà a vedere. E decide di farlo attraverso la storia più bella che gli sia capitata nella vita, ovvero “La ragazza delle arance”. Un libro di Jostein Gaarder che merita di essere letto e che a me particolarmente ha toccato molto. In un certo senso ho invidiato la prima persona del racconto…

La trama

Una storia iniziata un giorno per caso in un tram: l’allora giovane protagonista e lei, un’altrettanto giovane ragazza con questo grosso sacchetto di arance in braccio. Una mossa maldestra di lui e succede un disastro, ma è solo una sorta di punto di partenza. Qualcosa li ha colpiti nel profondo: si osservano, si cercano, si ritrovano, seguendo quello che diventerà sempre più il loro punto d’incontro, le arance. Una storia semplice ed intensa, una favola purtroppo non destinata a durare in eterno, ma che non dev’essere dimenticata. Il genitore si sente prossimo alla partenza senza ritorno e si apre completamente con la versione futura del figlio, gli racconta ogni dettaglio, ogni pensiero su questa “ragazza delle arance” che gli ha catturato il cuore. Ed il giovane darà vita ad una storia a quattro mani: il racconto del padre ormai scomparso intervallato dai suoi pensieri, due esseri umani che riescono così a ‘parlarsi’ a distanza di 11 anni. Uniti per la prima volta, nonostante la distanza incolmabile, nel ricordo di una storia d’amore tanto semplice quanto intensa ed irripetibile.

Come si fa a non dimenticare?

Con parole semplici e frasi brevi, Jostein Gaarder ha creato una favola moderna, di una dolcezza disarmante. L’importanza della memoria, un’eredità importante tramandata ad un figlio, un insegnamento postumo, un piccolo contributo in una crescita in cui purtroppo è mancato un perno importante, che non potrà mai essere ritrovato. Ho detto all’inizio che invidiavo il protagonista, c’è un motivo. Quando avevo 10 anni sono rimasta senza madre, vittima anche lei di una grave malattia che aveva già fatto capolino molto tempo prima, per poi ripresentarsi ancora più crudelmente. Il finale l’ho già anticipato. Il punto è che, nonostante non fossi così piccola di età, di testa lo ero davvero. E solo molto tempo dopo ho iniziato a domandarmi chi era davvero lei, qual era il suo punto di vista, se almeno lei mi avrebbe mai capito. E avrei voluto davvero che mi avesse lasciato un scritto, qualcosa di ben più personale degli appunti scribacchiati sulle agende che teneva nel cassetto. In un certo senso, provare a parlarle, anche se a posteriori. Il ragazzino de “La ragazza delle arance” questa fortuna l’ha avuta: un punto saldo, una parte del passato per guardare ad un futuro effimero, ma tutto ancora da scrivere.