La numero uno, la prima intervista per il mio libro

È elettrizzante vedere il proprio libro pubblicato, ma ora viene il difficile: riuscire a fare una buona pubblicità, in modo che lo conoscano e la gente lo legga (almeno qualcuno, da sconosciuta emergente sarebbe un primo passo). Difficile capire come muoversi in generale, ancora di più nel mese di agosto e con una pandemia in atto, con conseguenti restrizioni e grandi attenzioni. A piccoli passi ci stiamo provando, intanto pubblicizzando via social o attraverso comunicati, in attesa di capire se è possibile svolgere una presentazione reale vera e propria. Nel frattempo ho realizzato una piccola intervista per parlamidite.com, anche questa una novità interessante. Mi piace riportarla anche qui, come “numero uno” è un bel ricordo.

Diana Tamantini nasce a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, nel 1989. Studi scientifici e umanistici alle spalle, collabora da anni con un giornale sportivo online. Scrivere poesie è uno dei suoi hobby da quando era giovanissima. Questa è la sua prima pubblicazione.
Oggi l’autrice ci parlerà un po’ di sé e del suo libro “Echi di pensieri”.

Ci vuole dire come mai è arrivata a questa pubblicazione? È stata quasi una scommessa con me stessa. Non avevo mai pensato seriamente che fosse possibile arrivare a pubblicare qualcosa di mio. Un giorno però, non saprei bene dire perché, mi sono detta “Proviamo, chiediamo un parere!” Ho spedito la mia raccolta di poesie a Kimerik, senza aspettative, e mi hanno risposto dicendo che erano interessati a pubblicarla. È partito così questo incredibile percorso.

Quando e come nasce “Echi di pensieri”? È una sorta di ‘percorso personale’ che va avanti da parecchi anni. Momenti in cui l’umore era un po’ più basso o magari ero preoccupata per qualcosa, impressioni raccolte durante una passeggiata, più raramente una sensazione lasciata da un sogno… Sentivo il bisogno di appuntare tutto questo, di trasformare in parole queste impressioni, sempre di getto ed in versi. Non saprei dire perché, sembrava la forma più naturale e ‘diretta’. Senza accorgermene ho messo insieme una bella raccolta, che è diventata “Echi di pensieri” appunto.

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale? Sì, è un modo per tenermi informata. Su Facebook ho il mio nome e cognome, così come su Twitter (@dianatamantini) ed Instagram (@diana.tamantini). Se usati bene, i social possono essere molto utili.

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto? Al momento nulla di concreto. Ogni tanto scribacchio qualcosa, metto per iscritto qualche idea, ma non c’è un progetto concreto in cantiere. Vedremo in futuro.

Riserviamo l’ultima parte dell’intervista a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato? Come occupazione, alcuni anni fa ho iniziato a scrivere qualche articolo per un giornale sportivo online. Nei primi tempi era quasi un gioco, poi è diventato un lavoro, per il quale sto cercando anche di prendere il tesserino. Intanto scrivo regolarmente per un altro giornale sportivo, sempre online, e spero di arrivare a collaborare anche con un giornale cartaceo. Per quanto riguarda me, sono una persona piuttosto timida e riservata, che pensa tanto, forse troppo! Spesso e volentieri ho la testa sulle nuvole. A volte la scrittura mi aiuta anche in questo senso, a liberare un po’ la mente e a ‘tornare sulla terra’.

Cosa le piace? Leggere, scrivere e guardare tanti film! Possibilmente al cinema. Ma anche entrare in una libreria ed osservare tutti i titoli esposti per semplice curiosità. Da qualche anno poi apprezzo molto le passeggiate serali, con poca gente in giro.

Cosa non le piace? Indipendentemente dalla pandemia, non mi sono mai piaciuti molto gli assembramenti. Qualche volta non sopporto gli imprevisti, gli improvvisi cambi di programma, anche se dipende dalle circostanze.

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale? Avere sempre un bel libro ed un bel film a portata di mano.

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni? Fortunatamente ce ne sono stati tanti. Dico uno di quelli che ho letto più di recente, “Prima persona singolare” di Haruki Murakami.

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla? Ce ne sarebbero parecchie, ma cito questa. È tratta dal film “Basta guardare il cielo”, che mi ha colpito molto. Citando: “C’è un posto dove a volte va la mia testa. È un posto fresco, dove la luce è soffusa, e io ondeggio come una nuvola. Anzi, sono una nuvola, come quelle che si vedono in cielo in un giorno di vento. Uno non deve pensare a niente, non è niente, non è nessuno.”

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